L’esercitazione Red Flag Alaska 2024 si è conclusa con successo dopo due settimane intense. Per la prima volta, i caccia F35 del 6° Stormo di Ghedi sono stati schierati nell’Alaska settentrionale per partecipare a una simulazione congiunta con le forze armate statunitensi. Oltre ai piloti, ai tecnici e al personale dei Diavoli Rossi, l’Aeronautica Militare ha inviato equipaggi e specialisti anche da altri stormi italiani, tra cui Eurofighter del 4°, 36°, 37° e 51° Stormo, un G-550 Caew e un’aerocisterna KC-767A del 14° Stormo di Pratica di Mare. L’obiettivo principale dell’esercitazione, che ha coinvolto circa un centinaio di aerei, era quello di testare le capacità dei sistemi d’arma e consolidare le tattiche operative in scenari tattici moderni e complessi.
Durante le oltre 600 ore di volo nell’Artico, le diverse componenti dell’Aeronautica Militare italiana hanno collaborato con le unità statunitensi della Pacific Air Forces, dei Marines e dell’aviazione navale. In particolare, i piloti degli F35 di Ghedi hanno partecipato a esercitazioni di sopravvivenza in ambiente artico insieme agli istruttori del 353rd Combat Training Squadron, specializzati in tecniche di sopravvivenza e recupero del personale.
Questa esperienza ha permesso alle forze armate italiane di testare le proprie capacità in un ambiente geografico diverso e impegnativo, simile a quello dell’Europa orientale. La scelta di svolgere l’esercitazione in Alaska potrebbe essere interpretata anche come un segnale indiretto a Mosca, data la situazione geopolitica attuale. In ogni caso, l’impegno e la professionalità dimostrati durante Red Flag Alaska 2024 confermano la preparazione e la determinazione delle forze armate italiane a fronteggiare qualsiasi situazione di crisi.

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