Lunedì mattina a Varese si è consumato un tragico evento che ha portato alla morte di Fabio Limido, ucciso dall’ex cognato Marco Manfrinati in una scena di violenza e dolore. Secondo la ricostruzione dell’accaduto, Manfrinati ha atteso la figlia Lavinia all’uscita dal lavoro e l’ha aggredita con un coltello, colpendola ripetutamente al volto e al collo. Il padre, per difendere la figlia, è sceso in strada con una mazza da golf, ma è stato a sua volta attaccato dall’aggressore che lo ha colpito mortalmente con il coltello. Le versioni dei fatti tra le testimonianze e le dichiarazioni di Manfrinati non coincidono, ma il giudice ha convalidato la sua custodia cautelare in carcere per premeditazione e motivi abbietti. Le parole sprezzanti pronunciate dall’aggressore davanti all’ex suocera mentre il padre di famiglia lottava per la vita, testimoniano la cieca violenza e l’assenza di rimorso. La giustizia dovrà fare il suo corso per rendere giustizia a Fabio Limido e alla sua famiglia, colpita da una tragedia inimmaginabile.