I danni causati dal nubifragio dello scorso anno nella provincia di Sondrio, in particolare in alta Valmalenco, restano ancora irrisolti. Sette mesi dopo l’evento, la situazione degli argini del torrente Sissone a Chiareggio-Pian del Lupo e Forbicina non è stata ancora regolata. Questo ha reso impossibile l’accesso con mezzi motorizzati alle baite, ai rifugi e agli alpeggi della zona, creando preoccupazione tra i gestori di queste strutture e gli abitanti del luogo.

Di fronte a questa situazione, i diretti interessati hanno inviato una lettera al sindaco di Chiesa chiedendo il ripristino urgente della strada Chiareggio-Forbicina-Laresin-alpe Sentieri-rifugio Tartaglione o l’autorizzazione a utilizzare percorsi alternativi temporanei. Senza una strada praticabile, le spese di approvvigionamento in quota aumentano notevolmente, con conseguenze pesanti per gli esercenti e i residenti.

La richiesta è di intervenire tempestivamente sugli argini del torrente Sissone, di competenza regionale, e di fornire soluzioni provvisorie per consentire l’accesso alle strutture e agli alpeggi della zona. La sindaca Renata Petrella è attesa a breve per esprimere la sua posizione su questa delicata questione.

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