Una giovane ragazza di origini pakistane, cresciuta a Seregno, si trova al centro di una vicenda giudiziaria complessa che coinvolge i suoi genitori e il fratello maggiore. Il Gip del tribunale di Monza, Angela Colella, ha chiesto al pubblico ministero di formulare l’imputazione coatta per tentata induzione a contrarre un matrimonio. La vicenda ha avuto inizio quando la ragazza aveva solo 13 anni, quando gli insegnanti della scuola hanno notato il suo disagio di fronte alla prospettiva di un matrimonio combinato con un cugino ventunenne imposto dalla famiglia.

Nonostante un primo approfondimento che non ha portato a nulla, la prospettiva del matrimonio è riemersa con forza nel 2022, con preparativi in corso per la celebrazione nel 2023. La ragazza, sentendosi accerchiata, ha chiesto aiuto ai servizi sociali e è stata collocata in una comunità al di fuori della regione, mentre la famiglia continua a risiedere a Seregno.

La procura di Monza, dopo aver appreso del trasferimento della ragazza, ha inizialmente optato per l’archiviazione della procedura penale, ma è stata contrastata dalla legale Lucilla Tassi, che ha sottolineato l’importanza di una nuova normativa europea che prevede la contestazione di reati come quello contestato ai familiari della ragazza. Ora il pubblico ministero dovrà formulare il rinvio a giudizio degli indagati.

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