Gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, difensori di Massimo Bossetti condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio, hanno finalmente avuto accesso ai reperti dell’indagine dopo 10 anni. Questa richiesta era stata fatta già cinque anni fa, ma solo di recente è stata accolta dalla corte d’assise di Bergamo. Durante l’udienza a porte chiuse, i legali hanno potuto visionare i capi di abbigliamento della vittima e i profili di dna, tra cui i leggings e gli slip che Yara indossava al momento del rapimento.
Oltre ai campioni contenenti la traccia di dna attribuita a Bossetti, gli avvocati hanno trovato anche delle diluizioni, alcune riconducibili alla traccia 31G20 e altre anonime. Questo ha sollevato l’ipotesi di una possibile richiesta di revisione del processo da parte della difesa di Bossetti. I legali hanno dichiarato che è necessario fare delle analisi per valutare lo stato dei campioni, che potrebbero essersi deteriorati nel corso degli anni.
Secondo gli avvocati, le analisi erano ripetibili fin dall’inizio e dimostrano che il materiale non era esaurito come precedentemente sostenuto dalla corte d’appello e dalla suprema corte. Questa scoperta potrebbe portare a una revisione del processo e a una nuova valutazione delle prove presentate contro Bossetti. Resta da vedere quale sarà l’esito di queste analisi e se ci saranno sviluppi significativi nel caso.