Il caso dei murales realizzati nel 2018 davanti all’istituto Gadda Rosselli a Gallarate ha scatenato una discussione che ha coinvolto diversi attori, tra cui il sindaco Andrea Cassani. Tutto è iniziato nel 2022, quando un ragazzo stava dipingendo un murale vicino al Tennis Club e è stato identificato dai carabinieri grazie alla segnalazione del sindaco. Si è scoperto che il giovane aveva l’autorizzazione dell’istituto Aloisianum, proprietario del muro su cui stava lavorando.
Successivamente, la Commissione Paesaggistica ha verificato che non erano state effettuate verifiche preventive né sui murales del 2018 né su quelli realizzati nel contesto del progetto Filo di Perle. Il sindaco Cassani ha sottolineato che il Comune non era coinvolto nel progetto Filo di Perle e che non era stato nemmeno invitato all’inaugurazione dei murales del 2018.
Dopo quattro anni, il “caso” dei murales è emerso a seguito della segnalazione su un altro intervento artistico. È emerso che i murales erano situati su un muro di un complesso ecclesiastico tutelato, di proprietà dell’Aloisianum ma sotto la tutela dello Stato. Cassani ha sottolineato che la Commissione Paesaggio e la Sovrintendenza sono commissioni tecniche e che non è compito dell’amministrazione comunale valutare questi interventi.
Insomma, il caso dei murales a Gallarate ha sollevato diverse questioni legate alla gestione e alla tutela del patrimonio artistico e culturale della città. La discussione è ancora aperta e si spera che possa portare a una maggiore consapevolezza e attenzione verso le opere artistiche presenti sul territorio.