La maestra monzese Ilaria Salis, detenuta in Ungheria da oltre un anno per l’accusa di aver aggredito alcuni manifestanti neonazisti, sarà trasferita agli arresti domiciliari. Dopo che il ricorso presentato dai suoi difensori è stato accettato da un tribunale ungherese, Salis potrà trascorrere la sua detenzione domiciliare in Ungheria, versando una cauzione di 40mila euro e dovendo indossare un braccialetto elettronico.
La notizia è stata accolta positivamente sia dal Governo, tramite il ministro degli esteri Antonio Tajani, sia dai vertici di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), partito con cui è candidata alle elezioni europee. Anche i familiari di Salis hanno espresso sollievo per questa decisione, in particolare il padre Roberto Salis, che si è impegnato per denunciare le condizioni della figlia in carcere e chiederne la scarcerazione.
A commentare la concessione degli arresti domiciliari è stata anche Arianna Bettin, assessora alla cultura di Monza e candidata con AVS, che ha definito la notizia come un primo traguardo di una battaglia che continua. Bettin ha sottolineato l’importanza di continuare a sostenere la candidatura di Salis al Parlamento Europeo, poiché la sua situazione rimane un simbolo di violazione dei diritti dei detenuti non solo in Ungheria, ma anche in altri Stati europei, compresa l’Italia.