Enrico Vergani, il funzionario del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Monza, è stato rilasciato dal carcere di Monza dove era detenuto dallo scorso dicembre. Il giudice del tribunale di Monza, Marco Formentin, ha deciso di concedere gli arresti domiciliari a Vergani nel contesto del processo in cui è coinvolto insieme ad altre quattro persone, accusate di reati come corruzione e truffa.

Secondo quanto si è appreso, Vergani ha già versato 10 mila euro a titolo di risarcimento all’Ona, l’Opera Nazionale Assistenza per il personale dei Vigili del fuoco, e si è impegnato a versarne altri 50 mila. Anche gli altri imputati sembrano orientati verso il patteggiamento. Sergio Fortini, l’imprenditore bresciano coinvolto nell’inchiesta, si è impegnato a versare 65 mila euro.

Oltre a loro, sono imputati anche il gommista Martino Longoni, la moglie di Vergani, Mariangela Braggiato, e il collega vigile del fuoco Edoardo Correnti. Quest’ultimo ha chiesto la messa alla prova, che gli permetterebbe di estinguere il reato attraverso attività socialmente utili.

Gli illeciti oggetto dell’inchiesta riguardano i contratti per la manutenzione e le forniture per il parco mezzi dei vigili del fuoco. Vergani aveva il potere di assegnare direttamente gli appalti di valore inferiore alla “soglia comunitaria” e di acquistare materiali.

I reati contestati dal pubblico ministero Nicola Balice vanno dall’induzione indebita alla corruzione, al peculato, alla frode nelle pubbliche forniture, al riciclaggio e alla truffa, commessi tra luglio 2021 e marzo 2023.

Ora sembra che per gli imputati si prospetti il patteggiamento. L’udienza è prevista per il prossimo 25 settembre.

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