Alfredo Zenucchi, il cui processo per la morte della moglie Rossella Cominotti è previsto per il prossimo 9 settembre, ha ricevuto una novità importante: il capo di imputazione è cambiato da omicidio volontario aggravato a omicidio del consenziente. La Procura di La Spezia ha deciso di accettare la versione dell’imputato, secondo cui lui e la moglie avevano deciso di uccidersi insieme.

Zenucchi, edicolante di 57 anni, ha raccontato che la coppia aveva già tentato di uccidersi due volte in precedenza. Il 6 dicembre scorso, però, il tentativo è stato fatale per Rossella, che è stata sgozzata dal marito con un rasoio. Dopo il tragico evento, Zenucchi ha tentato anche di togliersi la vita, ma è stato fermato dai Carabinieri prima di riuscirci.

Il legale dell’imputato si è detto soddisfatto del cambio di capo di imputazione, in quanto l’omicidio del consenziente prevede una pena minima di 6 anni e massima di 15 anni, molto meno grave dell’omicidio volontario. Si sta valutando la presentazione di istanza di rito abbreviato, che potrebbe ulteriormente ridurre la pena.

Nel frattempo, Zenucchi si trova ancora in carcere a La Spezia, dove ha abbandonato i propositi suicidari e sta cercando di riprendere in mano la propria vita. Sul fronte civile, l’edicola di proprietà della coppia verrà acquistata dal bar accanto. I familiari di Rossella non si costituiranno parte civile.

In conclusione, la vicenda di Alfredo Zenucchi e Rossella Cominotti continua a destare interesse e polemiche, mentre l’uomo cerca di fare i conti con il proprio gesto e di andare avanti con la propria vita.

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