Un anziano di 85 anni della provincia di Varese è stato condannato a 9 mesi di reclusione per atti persecutori nei confronti della sua vicina di casa. L’uomo aveva venduto un terreno alla donna e successivamente aveva iniziato a tormentarla, bruciando le piante con un erbicida tossico, insultandola e minacciandola, e addirittura picchiando il suo cane con un ombrello. La situazione era diventata così insostenibile che la donna aveva dovuto modificare le proprie abitudini e viveva in uno stato di ansia costante.
Il Tribunale ha accolto le ragioni della donna, confermando la colpevolezza dell’imputato. Nonostante quest’ultimo si sia difeso negando le accuse e accusando il consulente che ha confermato la tossicità dell’erbicida utilizzato, la sua tesi non è stata ritenuta credibile.
La donna aveva il diritto di costruire una recinzione intorno alla sua casa, e il comportamento dell’anziano era stato definito come stalking. La condanna a 9 mesi di reclusione è stata quindi emessa come giusta punizione per i suoi atti persecutori.