Una dettagliata ricostruzione, con date, normative, funzioni, problemi e soluzioni adottate per gestire un bene pubblico, è stata presentata nel corso del processo “Aspem Reti”. Accuse sono state mosse nei confronti di Ciro Calemme, insieme al costruttore Matteo Sciretta e al direttore dei lavori Giacomo Battiston. Le accuse sono state avanzate dopo un esposto presentato alla fine dell’era del centrodestra a Varese, che ha portato a un cambio dei vertici dell’azienda pubblica.

Durante l’interrogatorio, Calemme ha parlato delle sue funzioni in Aspem Reti, dove ha ricoperto il ruolo di amministratore unico. Ha sottolineato che lavorava anche presso l’Inps di Varese e che i compensi per il suo ruolo in Aspem erano quasi nulli. Nel 2009, il consiglio comunale di Varese ha deciso di affidare la gestione del complesso Schiranna ad Aspem, ma la struttura presentava diversi problemi che sono stati affrontati con interventi di ammodernamento.

Durante la gestione di Calemme, sono stati autorizzati investimenti per 70 milioni di euro, ma il processo si concentra su presunte irregolarità legate a lavori di ristrutturazione. Calemme ha sottolineato di non aver mai chiesto o ricevuto denaro da nessuno e ha difeso la sua gestione del complesso Schiranna come un contributo positivo per il territorio.

Il processo continua con ulteriori testimonianze e si avvia verso la fase delle conclusioni.

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