La pena per il cavenaghese condannato per violenza sessuale nei confronti di minori è stata dimezzata in appello. Inizialmente condannato a 7 anni e quattro mesi, il giudice ha deciso di ridurre la condanna a 3 anni e quattro mesi. Le due vittime che avevano presentato denuncia erano state costituite parte civile, difese dall’avvocato Paolo Pozzi e una di esse aveva già ottenuto una provvisionale di 30mila euro.

I fatti risalgono al 2017 e 2018, ma già nel 2015 l’uomo aveva evitato un procedimento penale per violenza sessuale nei confronti di una diciassettenne. Il modus operandi del cavenaghese consisteva nell’invitare le giovani in un appartamento a Monza, di proprietà della nonna, per parlare della loro situazione sentimentale. Ma una volta nel solaio, definito la “soffitta degli orrori”, le ragazze si trovavano di fronte ad un ambiente inquietante, con un divano, una teca con un’iguana e attrezzi sportivi e da lavoro.

Nell’ordinanza cautelare, l’indagato era definito “aguzzino seriale” e venivano riportati i racconti di altre ragazze che avevano ricevuto lo stesso invito. Alcune avevano rifiutato, altre avevano reagito in maniera decisa evitando che la violenza venisse portata a termine. La riduzione della pena in appello ha suscitato diverse reazioni e polemiche, evidenziando ancora una volta la delicatezza e la complessità dei casi di violenza sessuale.

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