Il caso del furto del profumo al duty free che coinvolge l’ex sindaco di Torino e attuale deputato del PD, Piero Fassino, continua ad essere al centro dell’attenzione. Risalente allo scorso aprile, l’episodio ha scosso l’opinione pubblica e ha generato dibattiti sulla condotta dell’esponente politico.

La situazione si è complicata ulteriormente quando è emerso che non si trattava del primo caso di furto presso il duty free da parte di Fassino. La società che gestisce il punto vendita ha infatti segnalato altri due episodi simili, mettendo in luce una possibile reiterazione del reato.

Mentre la procura di Civitavecchia continua le indagini, si sta valutando la possibilità di una soluzione extragiudiziale per evitare il processo. Secondo indiscrezioni, i legali di Fassino starebbero trattando con l’impresa per risolvere la questione con un risarcimento del danno in cambio del ritiro della querela.

Tuttavia, l’eventuale accordo non è ancora stato confermato e la cifra del risarcimento non è stata resa nota. Inizialmente, Fassino ha proposto di pagare il doppio del costo del profumo rubato, ma molti dubitano che questa possa essere considerata una soluzione definitiva, date le circostanze del caso e l’attenzione mediatica che ha generato.

Resta dunque da vedere come si evolverà questa vicenda giudiziaria e se si arriverà a una risoluzione che soddisfi tutte le parti coinvolte. Intanto, il nome di Piero Fassino continua a essere al centro delle discussioni e delle polemiche, in un caso che ha messo in luce il lato più controverso della politica italiana.

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