La città di Varese è stata scossa da un terribile omicidio legato al denaro. Carmela Fabozzi è stata uccisa per soli mille euro, che il colpevole, Sergio Domenichini, ha ottenuto vendendo i gioielli della donna anziana in un negozio di compro oro. I soldi servivano a Domenichini per poter andare in vacanza al mare con la sua compagna. La corte d’assise del tribunale di Varese ha condannato Domenichini all’ergastolo per il delitto, avvenuto il 22 luglio due anni fa.

La tecnologia ha giocato un ruolo fondamentale nelle indagini. Il cellulare dell’imputato ha tracciato i suoi movimenti compatibili con la presenza nella casa di Carmela Fabozzi, dove è avvenuto l’omicidio. Anche il GPS della macchina noleggiata da Domenichini ha registrato passaggi vicino alla casa della vittima. Dopo il delitto, il veicolo è stato portato all’autolavaggio per cancellare eventuali tracce di sangue.

Le prove raccolte sulla scena del crimine sono state determinanti per la condanna di Domenichini. Il suo DNA è stato trovato sotto un’unghia della vittima, le sue impronte digitali sull’arma del delitto e le impronte delle sue scarpe nella casa di Carmela Fabozzi. Le dichiarazioni dell’imputato in aula sono state giudicate illogiche e non credibili.

I parenti della vittima si sono costituiti parte civile nel processo e il tribunale ha stabilito che Domenichini dovrà risarcirli con una somma di 380mila euro. Un omicidio crudele e motivato da un interesse economico meschino, che ha sconvolto la comunità di Varese.

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