Una vicenda drammatica che ha coinvolto una bambina vittima di abusi sessuali e maltrattamenti da parte dei suoi genitori e del patrigno è giunta finalmente a una conclusione dopo un lungo e minuzioso processo. L’accusa pesante ha portato alla condanna del patrigno a quattro anni di reclusione per maltrattamenti aggravati nei confronti della minore, mentre la nonna acquisita è stata condannata a tre anni e quattro mesi di reclusione.

Il padre biologico, invece, è stato assolto dalle accuse di abusi sessuali nei confronti della figlia, in quanto non è emerso un quadro probatorio certo degli accadimenti. Le parti coinvolte sono state condannate al risarcimento di 15mila euro alla minore, che si è costituita parte civile assistita dall’avvocato Fabio Margarini.

Oltre all’aspetto sanzionatorio, il processo ha evidenziato le difficoltà legate alle relazioni sentimentali sfumate e al contesto familiare non idoneo a garantire un ambiente sereno e protetto per la crescita dei minori. Il padre biologico, con problemi di dipendenze, si è difeso dalle accuse di abuso con una canna dell’acqua, mentre il secondo compagno della madre e la madre di quest’ultimo sono stati accusati di aver preso di mira la primogenita della compagna, con continui maltrattamenti e prese in giro per il suo aspetto fisico.

Questa vicenda tragica mette in evidenza l’importanza di garantire un ambiente sicuro e protetto per i minori, e la necessità di intervenire tempestivamente in caso di sospetti di abusi o maltrattamenti all’interno della famiglia.

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