Don Gino: accogliente per tutti, poi anche per i detenuti

Il carcere minorile Beccaria è stato al centro di rivolte e problemi che hanno portato alla luce una situazione difficile, molto più grave di quanto riportato dai media. La struttura ospita principalmente giovani di origine straniera e sembra che la nuova direzione sia temporanea. Tuttavia, sembra che il tema dei minori delinquenti e detenuti non interessi molto ai politici, specialmente in vista delle elezioni europee.

Le rivolte all’interno del carcere sono state frequenti, compresa quella avvenuta l’ultima settimana. D’altra parte, c’è anche una sorta di “rivoluzione” rappresentata dallo stile missionario di Don Gino Rigoldi, ex cappellano del Beccaria, che oggi ha aperto una messa aperta a tutti i milanesi.

La situazione all’interno del carcere sembra critica, con carenze di personale e problemi tra le guardie. È stata avviata un’inchiesta per presunti abusi e pestaggi ai danni dei detenuti. Il nuovo direttore, un trentenne, è stato nominato improvvisamente, senza un adeguato periodo di affiancamento.

La città di Milano, che si vanta di essere un luogo meraviglioso, sembra avere difficoltà a risolvere la questione Beccaria e a supportare gli operatori che lavorano lì. È evidente che siano necessari rinforzi, fondi e ristrutturazioni per migliorare la situazione.

Don Burgio, il nuovo cappellano del carcere, sostiene che “non esistono ragazzi cattivi”, suggerendo che i giovani detenuti potrebbero non essere stati influenzati negativamente nel corso degli anni.

La situazione al Beccaria è complessa e richiede interventi immediati per migliorare le vita dei detenuti e garantire un ambiente sicuro e accogliente per tutti.

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