Il caso della maestra di Monza, Ilaria Salis, sotto processo per aver aggredito dei militanti di estrema destra, ha preso una svolta preoccupante con la pubblicazione del suo indirizzo a Budapest su un sito dell’estrema destra ungherese. Questo gesto, definito come una “dedica speciale” con l’offerta di una “cosina gradita”, è stato denunciato dall’associazione Giuristi democratici, che sta seguendo il processo come osservatore internazionale.
Dopo aver trascorso 15 mesi in carcere, Ilaria Salis è stata trasferita agli arresti domiciliari, ma la divulgazione del suo indirizzo ha sollevato preoccupazioni per la sua sicurezza e quella della famiglia che la ospita. Nonostante le proteste dei difensori di Salis, l’indirizzo è ormai di dominio pubblico e la maestra continua a scontare gli arresti domiciliari nel luogo noto a tutti.
In Italia, la vicenda ha scatenato una forte indignazione, con numerosi esponenti politici e associazioni che hanno espresso solidarietà a Ilaria Salis e condannato fermamente l’episodio. È importante che situazioni del genere vengano affrontate con la massima serietà e che venga garantita la sicurezza e l’incolumità di chiunque sia coinvolto in un processo legale.