Un giovane pakistano residente a Misinto è stato recentemente rinviato a giudizio con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato, falso per induzione e autoriciclaggio. Il 29enne, che era stato arrestato insieme a un connazionale di Cesano Maderno, fingeva di essere non vedente e riceveva sussidi di invalidità nonostante guidasse un Suv Range Rover. Durante le perquisizioni, sono stati scoperti contanti per 260mila euro, conti correnti per oltre 60mila euro e altre migliaia di euro nascosti in un appartamento.

Secondo le accuse, il giovane avrebbe incassato sussidi di invalidità per circa 25.000 euro e avrebbe ottenuto circa 3mila euro grazie a documentazione falsa presentata per ottenere il reddito di cittadinanza. Si è scoperto che il suo complice, anch’egli pakistano, aveva ricevuto sussidi di invalidità per oltre 41mila euro. I due sembravano essere soci in affari e complici nella frode allo Stato, venendo spesso visti insieme.

Il giovane “non vedente” è finito in carcere, mentre l’altro ha fatto perdere le proprie tracce dopo essere stato posto agli arresti domiciliari. La prima udienza del processo è prevista per il 14 ottobre. Una storia che mette in luce il fenomeno della frode ai danni dello Stato e l’importanza della lotta contro le truffe e gli abusi nei confronti dei sistemi di assistenza sociale.

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