Il pubblico ministero di Busto Arsizio, Ciro Caramore, ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, e per altri coinvolti nel cosiddetto “caso mascherine”. L’accusa riguarda frode in forniture pubbliche, bancarotta, appropriazione indebita, riciclaggio e auto-riciclaggio legati a una compravendita di mascherine dalla Cina per un valore di 35 milioni di euro durante l’emergenza Covid.

L’udienza si è svolta questa mattina davanti al Gup Anna Giorgetti, con Pivetti e gli altri imputati assenti in aula. Secondo l’accusa, le mascherine consegnate erano di qualità scadente, praticamente inutilizzabili e con falso marchio CE, non corrispondenti al valore pagato. Il pm ha richiesto il processo, mentre le difese hanno chiesto il non luogo a procedere. Nessuno degli imputati ha optato per riti alternativi.

La decisione del Giudice per l’Udienza Preliminare è attesa per venerdì prossimo. Si tratta di un caso che ha destato clamore e che coinvolge una figura di alto profilo come Irene Pivetti, la cui posizione sarà definita nelle prossime settimane durante il processo.

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