Nella notte tra giovedì e venerdì, un gruppo di anarchici ha nuovamente preso di mira la via Turati di Erba, imbrattando i muri con bombolette spray e lasciando nuovi slogan e minacce. Questa volta, l’associazione giovanile Lo Snodo era il bersaglio principale, in quanto aveva programmato di pulire le scritte dell’anno precedente.

I ragazzi di Lo Snodo hanno deciso di non farsi intimidire e hanno sporto denuncia presso i carabinieri, confermando comunque l’appuntamento per la pulizia dei muri. Simone Pelucchi, presidente dell’associazione, ha sottolineato che il dissenso è parte integrante di una democrazia sana, ma che imbrattare edifici e minacciare anonimamente è un comportamento inaccettabile che porta solo a degrado e odio.

Le nuove scritte presenti sui muri includono simboli anarchici, slogan contro la polizia e a favore della Palestina libera, nonché inviti al boicottaggio di Fiocchi. Anche la vetrina degli uffici di Radio Maria è stata imbrattata, con riferimenti a Papa Francesco, mentre su un’altra casa campeggia lo slogan “Aborto libero” accanto al simbolo dell’anarchia.

Le autorità locali, tra cui il vicesindaco Sofia Grippo e il presidente del consiglio comunale Claudio Ghislanzoni, hanno condannato fermamente questi atti vandalici, esprimendo solidarietà agli abitanti di Erba colpiti dal raid anarchico. Il deputato Eugenio Zoffili ha anche annunciato che i responsabili non resteranno impuniti e che li attende in Tribunale per rispondere delle proprie azioni.

In un momento in cui il rispetto per la proprietà altrui e per il confronto civile sembra essere messo in discussione, è importante che la comunità si unisca per condannare tali comportamenti e per difendere i valori condivisi dello Stato, delle forze dell’ordine e della Chiesa cattolica. Soltanto così si potrà contrastare efficacemente l’odio e il degrado che derivano da atti come questi.

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