Un imprenditore senza scrupoli costringeva i suoi dipendenti, italiani ed indiani, a lavorare 11-12 ore al giorno senza riposo settimanale, offrendo loro una misera paga giornaliera di 28 euro e facendoli vivere in condizioni disumane. Questo è quanto è emerso da un’indagine che ha portato all’arresto del responsabile, che dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla giustizia.

Questa vicenda mette in luce il problema del caporalato e del lavoro nero, che purtroppo ancora persistono in alcune realtà lavorative. È fondamentale che le autorità competenti intervengano per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e punire chi sfrutta e maltratta le persone in questo modo.

È importante sensibilizzare l’opinione pubblica su queste questioni e promuovere una cultura del rispetto e della dignità sul luogo di lavoro. Solo così si potrà contrastare efficacemente fenomeni come quello denunciato in questa triste vicenda.

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