Luca Orlandi, un giovane agricoltore di Sale (Alessandria), si è difeso con veemenza durante l’udienza davanti alla Corte d’Assise. Accusato dell’omicidio della 74enne Norma Megardi, investita e carbonizzata in auto, ha respinto tutte le accuse contro di lui.

Durante l’interrogatorio, Orlandi ha dichiarato di essere innocente e di non aver mai confessato nulla. Ha raccontato di essere stato costretto a stare in caserma per tre sere di seguito, fino alle prime ore del mattino, e di essere stato umiliato e costretto a spogliarsi. Ha sostenuto di aver creduto ai primi due avvocati che gli avevano promesso un accordo che lo avrebbe portato ai domiciliari, consentendogli di continuare a lavorare. Tuttavia, si è sentito tradito e non ha trovato prove a suo carico.

Il difensore di Orlandi, Wladimiro Mesina, ha sottolineato la coerenza delle sue dichiarazioni e la sua ferma convinzione di essere estraneo ai fatti contestati. Mesina ha lodato la scelta di Orlandi di dire la verità e di non contraddirsi mai, nonostante le pressioni e le domande ricevute durante l’interrogatorio.

Il processo è stato aggiornato al 2 luglio, quando verranno ascoltati gli ultimi consulenti e saranno esaminati Pietro Orlandi e Ivana Ferrari, i genitori di Luca, anch’essi accusati di calunnia verso i Carabinieri. Luca Orlandi ha indicato ulteriori piste che potrebbero portare a una svolta nel caso, ma per il momento le tiene riservate per evitare ulteriori querele. La sua difesa si prepara a portare avanti altre soluzioni alternative per dimostrare la sua innocenza.

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