Fimer, l’azienda specializzata nella produzione di inverter e colonnine per la ricarica, rischia di sparire completamente da Vimercate. Attualmente in amministrazione straordinaria con cassa integrazione per i lavoratori fino al 30 novembre, l’azienda si trova in una situazione critica. Mercoledì 19 giugno i sindacati hanno incontrato i commissari e le maestranze per discutere della situazione. I commissari, incaricati dal Ministero dello Sviluppo Economico, stanno preparando un bando di gara per la vendita dell’azienda, che ha sedi a Vimercate e a Terranuova Bracciolini in provincia di Arezzo. Alcuni potenziali acquirenti sembrano essere interessati all’acquisto.

La situazione è particolarmente delicata per i 45 operai dello stabilimento di Vimercate, a cui è stato prospettato il trasferimento alla fabbrica toscana per continuare a lavorare. Il nodo principale riguarda il fatto che l’immobile brianzolo non sarà incluso nel bando di vendita in quanto non di proprietà dell’azienda. I sindacati stanno chiedendo che i lavoratori che accettino il trasferimento ricevano un aiuto economico e incentivi all’esodo, oltre alla possibilità di formazione per essere ricollocati in altri settori.

Dopo il 30 novembre, con la scadenza degli ammortizzatori sociali, potrebbe essere avviata una procedura di licenziamento collettivo per i dipendenti di Fimer a Vimercate. La situazione si protrae da tre anni, con diverse trattative di vendita che non hanno portato a una cessione ufficiale. Le maestranze di Vimercate sono passate da 180 a 70, mentre a Terranova Bracciolini sono ancora attivi 240 lavoratori.

Si attendono le risposte dei commissari alle richieste dei sindacati per capire il futuro di Fimer in Brianza, che sembra destinata a scomparire dalla regione per rimanere solo in Val d’Arno. Una situazione preoccupante considerato che l’azienda era leader nel proprio settore.

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