Il pranzo annuale del Tananai, che si è svolto domenica scorsa, ha superato le 300 presenze, un vero successo per l’associazione. La giornata è iniziata con la santa messa a Santa Cristina, seguita da una passeggiata per chi voleva raggiungere la chiesa. Il presidente dell’associazione Tananai, Luca Borserio, si è detto molto soddisfatto della partecipazione.

La leggenda del Tananai risale al 1600, periodo di pestilenza. Tre donne fuggiasche da Villa di Tirano, Caterina, Lucia e Giuseppina, trovarono rifugio in un baitello a Bursée, decise a rimanere lì fino alla fine della pestilenza. Per capire quando il morbo avrebbe cessato, esposevano notturnamente delle ciambelle di segale chiamate “bresciadèli”. Se queste si ammuffivano rapidamente, significava che l’aria era ancora avvelenata. Tornate a valle, fu il Tananai, un uomo dall’aspetto singolare, a ripopolare Villa di Tirano, grazie alla cura ricevuta da loro.

Il pranzo del Tananai è dunque un momento di festa e di ricordo di questa leggenda che ha segnato la storia del luogo. La partecipazione numerosa dimostra l’importanza che questa tradizione ha per la comunità locale, che continua a tramandarla di generazione in generazione.

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