La Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha concluso le indagini e formalizzato le accuse contro un’associazione criminale transnazionale attiva principalmente nelle province di Milano e Varese, con legami in Spagna e Marocco.

Secondo l’accusa, l’organizzazione era composta da 86 persone, di cui il pm intende chiedere il rinvio a giudizio. I fratelli Pellegrino (Tommaso Fabrizio ed Enzo) e Nikolin Gjetja sono stati individuati come i promotori e i dirigenti principali di questa rete criminale. Tommaso Fabrizio, detenuto fino all’ottobre 2019, ha organizzato l’associazione con l’aiuto del fratello Sebastiano durante la sua detenzione, mantenendo la leadership fino al dicembre 2021.

L’associazione è accusata di aver gestito un vasto traffico di droga, importando, vendendo, distribuendo illegalmente tonnellate di hashish e marijuana in Italia, Spagna, Marocco e altre parti del mondo. Il traffico avveniva principalmente attraverso spedizioni sistematiche dall’Europa, con l’utilizzo di mezzi specializzati e tecniche sofisticate per evitare intercettazioni.

Nel dicembre 2021, l’organizzazione ha subito una frattura interna, con i fratelli Pellegrino che hanno proseguito le loro operazioni in modo indipendente da Gjetja. Entrambi i gruppi hanno continuato le attività con nuovi canali di approvvigionamento e differenti modalità di trasporto, coinvolgendo nuovi collaboratori attivi in diversi paesi.

L’associazione criminale disponeva di ingenti risorse finanziarie, mezzi di trasporto specializzati e numerosi capannoni e depositi in Italia e Spagna. Le operazioni erano supportate da una rete di trasferimento di denaro cinese e i partecipanti ricevevano supporto economico anche durante la detenzione.

In conclusione, le accuse della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano delineano un quadro complesso di un’associazione criminale transnazionale dedicata al traffico di stupefacenti, con una struttura flessibile e adattabile alle circostanze operative.

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