La stazione di Bergamo sta vivendo un periodo di profonda trasformazione, con lavori in corso che stanno cambiando radicalmente il volto del luogo. Tuttavia, nonostante i progressi visibili all’esterno, sotto la superficie si nasconde un mondo di disagio e degrado.

I controlli delle forze dell’ordine si fermano al piazzale Marconi, senza arrivare al sottopasso dove si aprono le porte del degrado. Le scale murate, i giacigli di fortuna e i rifiuti abbandonati sono solo alcune delle immagini di un presente fatto di lavori in corso e di una realtà nascosta agli occhi di chi transita in superficie.

Nel sottopasso si trovano persone senza dimora, prevalentemente straniere e maschili, che vivono a pochi passi dalla ferrovia. Giacigli di fortuna sulle scale, rifiuti accumulati e un traffico sospetto di persone che vanno e vengono caratterizzano questa zona, che sembra essere diventata una terra di nessuno, lontana dalla frenesia della vita quotidiana.

La stazione di Bergamo, con i suoi lavori di ammodernamento e il cantiere in corso, rappresenta un contrasto evidente tra il presente visibile all’esterno e la realtà nascosta sotto la superficie. È un mondo parallelo, una zona franca dove il disagio sociale si manifesta in tutta la sua crudezza, a pochi metri di distanza dalla vita che continua a scorrere indifferente.

La visita al cantiere diffuso della stazione si conclude sul piazzale Marconi, presidiato costantemente dalle forze dell’ordine. Tuttavia, i problemi e il degrado non si fermano lì, ma si estendono ben oltre, in un mondo invisibile ma reale che continua a esistere nonostante i cambiamenti in corso.

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