Vivere in Italia può essere davvero un’esperienza unica, dove spesso si assiste a situazioni paradossali e contraddittorie. Basti pensare al caso di un agricoltore a Luino, condannato a un mese di arresto e a una multa per aver pulito un torrente senza autorizzazione, pur con l’intento di evitare esondazioni. Un’altra vicenda simile si è verificata a Desenzano, dove un pensionato è stato multato per aver pulito le spiagge del Garda, nonostante il suo impegno volontario da anni.
Anche a Barlassina, un altro pensionato è stato multato per aver riempito una buca sulla strada con del bitume acquistato a sue spese, dopo che le autorità locali non avevano risolto il problema. E potremmo continuare con altri esempi simili lungo la Penisola, che mettono in luce la rigidità e l’assurdità delle norme e delle sanzioni.
Non solo, ma anche episodi come quello avvenuto a Busto Arsizio durante la pandemia, dove tre commesse sono state multate per aver infranto le regole sugli assembramenti, o tre cittadini multati per aver spezzato un rametto di un albero di ciliegie, mostrano un’eccessiva inflessibilità da parte delle autorità.
Questi casi, seppur diversi tra loro, mettono in luce un problema più ampio di insensibilità e mancanza di buon senso da parte delle istituzioni. È necessario che le leggi vengano applicate con equità e senso comune, evitando situazioni assurde e ingiuste come quelle descritte. È importante che le autorità imparino a distinguere tra azioni meritevoli di elogi e quelle che richiedono sanzioni, per evitare di punire chi si impegna per il bene comune.