L’ex presidente della Camera Irene Pivetti si è presentata in Tribunale a Milano per l’arringa difensiva del suo legale nel processo per evasione fiscale e autoriciclaggio. Secondo l’accusa, sarebbe coinvolta in una serie di operazioni commerciali del valore di circa 10 milioni di euro, tra cui la compravendita di tre Ferrari Granturismo. Il pm ha chiesto 4 anni di reclusione per lei e la sentenza è attesa per il 26 settembre.

Durante il processo, Pivetti ha dichiarato di aver sempre pagato regolarmente le tasse in Italia e all’estero e di non essere colpevole delle accuse mosse nei suoi confronti. Ha difeso la liceità delle sue attività imprenditoriali e ha ribadito il suo impegno nel rispettare le leggi e nel contribuire alla società anche come imprenditrice.

L’ex esponente leghista ha sottolineato di considerare un grande onore aver servito come terza carica dello Stato e ha continuato a onorare le istituzioni anche dopo aver lasciato la politica. Ha parlato della sua attività di internazionalizzazione con la Cina e del suo passato nel volontariato, dimostrando la sua dedizione al bene comune.

La difesa ha presentato prove a sostegno della liceità delle attività di Pivetti e ha espresso fiducia nella correttezza dei giudici. Secondo l’accusa, l’ex presidente della Camera avrebbe partecipato a operazioni di riciclaggio di denaro proveniente da illeciti fiscali, ma Pivetti ha sempre negato le accuse e si è difesa con determinazione durante il processo. La sentenza finale sarà emessa a breve e si attende con interesse l’esito di questa vicenda giudiziaria.

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