Il 29 giugno 1574, esattamente 450 anni fa, il Cardinale Carlo Borromeo arrivò in visita pastorale a Germignaga. Da poco diventato Arcivescovo di Milano, una delle sue prime preoccupazioni fu quella di conoscere bene lo stato di ogni parrocchia della Diocesi. Per fare ciò, iniziò a visitarle personalmente insieme ai suoi delegati.

Al termine di ogni visita, veniva redatta una relazione dettagliata con raccomandazioni da attuare il prima possibile. Queste relazioni sono ora documenti storici molto importanti, in quanto descrivono la situazione esatta delle chiese al momento della visita. Le relazioni sono consultabili presso l’Archivio Storico Diocesano di Milano.

La chiesa parrocchiale di Germignaga, dedicata a San Giovanni Battista, era molto diversa da come la conosciamo oggi. La relazione lasciata dal Cardinale ci fornisce molte informazioni su di essa: la chiesa era solo parzialmente soffittata, con travi a vista e un tetto più basso dell’attuale. La cappella principale era decorata con antichi affreschi rovinati.

All’interno della chiesa non c’era pavimento, ma diversi sepolcri mal chiusi. Il Cardinale raccomandò di sigillarli entro un mese o di riempirli di terra per poter poi pavimentare la chiesa. Dopo la visita, il Cardinale trascorse la notte nella casa parrocchiale e il giorno seguente celebrò la Messa, amministrò i sacramenti e benedisse i fedeli e il cimitero.

Nel dipinto allegato si può vedere San Carlo e uno schizzo del 1570 che rappresenta alcune chiese della pieve di Bedero, tra cui Germignaga.

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