Alfredo Zenucchi, l’uomo accusato dell’omicidio della moglie Rossella Cominotti, ha visto revocata la sua custodia cautelare in carcere. Il 58enne bergamasco aveva patteggiato una pena di tre anni e sei mesi per l’accusa di omicidio del consenziente, ma il giudice ha deciso di revocare la custodia cautelare in quanto le esigenze cautelari sono venute meno.

Le indagini condotte dagli inquirenti hanno confermato la versione di Zenucchi sulla volontà espressa dalla coppia di voler morire insieme, facendo cadere l’accusa di omicidio volontario. La coppia aveva già tentato di uccidersi due volte in precedenza, ma il tentativo del 6 dicembre nella stanza dell’Antica Locanda Luigina è stato fatale per Rossella, che è stata sgozzata a colpi di rasoio.

Zenucchi, ferito ai polsi e al collo, ha vegliato il corpo della moglie per 36 ore, prima di decidere di lasciare la stanza e tentare il suicidio schiantandosi lungo un rettilineo. Fortunatamente è stato fermato dai Carabinieri prima di mettere in atto il suo proposito.

La ricostruzione della vicenda è stata ritenuta credibile dagli inquirenti, che hanno trovato diverse siringhe e dell’eroina nella stanza dell’albergo. La revoca della custodia cautelare in carcere per Zenucchi è stata una decisione presa in seguito alla riqualificazione del fatto ascritto all’imputato.

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