Una decisione che ha lasciato molti perplessi è stata presa oggi dal Tribunale militare di Verona. Il brigadiere Antonio Milia è stato assolto con formula piena per l’omicidio del comandante Doriano Furceri avvenuto nell’ottobre del 2022. Secondo una perizia psichiatrica, Milia è stato ritenuto totalmente incapace di intendere e di volere al momento del tragico episodio, risultando quindi non punibile secondo la legge italiana.

Nonostante l’accusa avesse richiesto una condanna a 24 anni, il Tribunale ha deciso di disporre una misura di sicurezza per il brigadiere, che dovrà essere ospitato in una comunità di cura per 5 anni. Le parti civili, tra cui i familiari della vittima e il carabiniere ferito nel tentativo di fermare Milia, avevano chiesto una condanna e un risarcimento danni, ma con l’assoluzione del colpevole queste richieste sono state respinte.

Inoltre, il Tribunale ha deciso di trasmettere gli atti alla Procura per valutare eventuali responsabilità penali degli operatori sanitari che avevano autorizzato il ritorno in servizio di Milia dopo un periodo di assenza per motivi di salute mentale. È emerso che il brigadiere era appena rientrato in servizio quando ha commesso l’omicidio del suo superiore dopo un litigio all’ingresso della caserma.

Questa decisione ha scosso l’opinione pubblica e sollevato molte domande sul sistema giudiziario e sulla gestione della salute mentale all’interno delle forze dell’ordine. Resta ora da capire quali saranno le conseguenze di questa sentenza e se ci saranno ulteriori sviluppi nella vicenda.

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