L’immigrazione clandestina è un fenomeno sempre più diffuso, e anche a Como si registra un aumento delle espulsioni di cittadini stranieri irregolari con l’accompagnamento alla frontiera. Secondo i dati dell’ufficio immigrazione della questura cittadina, nel primo semestre del 2024 sono stati eseguiti 48 provvedimenti di rimpatrio, rispetto ai 18 dello stesso periodo dell’anno precedente.

Le attività di rimpatrio coinvolgono principalmente immigrati provenienti da diversi paesi come Albania, Marocco, Egitto, Tunisia, Nigeria, Sri Lanka, Cina, Pakistan, El Salvador, Kosovo, Turchia, Ghana, Filippine, Senegal, Perù, Regno Unito, Cuba e Mauritius. Oltre alla violazione delle norme sull’immigrazione, la maggior parte di loro deve rispondere anche di altri reati, come quelli contro il patrimonio, la persona e la pubblica amministrazione.

Oltre ai 48 accompagnamenti alla frontiera, sono stati notificati anche 119 ordini del questore di abbandonare il territorio italiano, 29 intimazioni a cittadini comunitari di lasciare lo Stato, 44 misure alternative e 31 accompagnamenti nei centri per i rimpatri collocati sul territorio nazionale.

Gli ultimi provvedimenti eseguiti hanno coinvolto cittadini provenienti da diversi paesi, come un albanese di 47 anni, un 35enne dello Sri Lanka e un egiziano di 25 anni. L’ufficio Immigrazione della Questura è il punto di riferimento per le forze di polizia che operano su tutto il territorio provinciale, e le attività di controllo, prevenzione e repressione sono state potenziate per garantire una migliore accoglienza per i cittadini stranieri regolari e combattere l’immigrazione clandestina.

Il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni ha ringraziato il questore Marco Calì per l’attenzione alla tutela della sicurezza dei cittadini, sottolineando come la riduzione dei flussi di ingresso di immigrazione sia costante negli ultimi mesi, con una flessione del 60% rispetto all’anno precedente a livello nazionale. Le politiche del governo e del ministro Piantedosi sembrano dare buoni risultati nella lotta all’immigrazione clandestina.

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