La campagna Goletta dei Laghi di Legambiente, che monitora lo stato di salute dei bacini lacustri italiani, ha recentemente fotografato la sponda varesina del lago Maggiore e i risultati non sono confortanti. Su sei punti campionati, ben cinque mostrano valori oltre i limiti di legge. Tre di essi sono fortemente inquinati, tra cui le foci dei torrenti Acqua Negra e Boesio e il canale a Sesto Calende, mentre due sono semplicemente inquinati, come i torrenti Bardello e il fiume Tresa. L’unico punto che rispetta i limiti di legge è quello dove l’acqua è stata prelevata direttamente dal lago, presso lo scarico della terrazza di Piazza Garibaldi a Luino. Questo risultato rappresenta un miglioramento rispetto all’anno precedente, quando lo stesso sito era risultato inquinato.

Quest’anno, un punto particolarmente critico è stato il torrente Boesio a Laveno-Mombello, dove i prelievi sono stati ripetuti anche nei mesi precedenti il passaggio di Goletta dei Laghi. Le analisi hanno confermato una situazione di forte inquinamento, le cui cause devono essere approfondite dalle autorità competenti.

I risultati dei monitoraggi sono stati presentati in una conferenza stampa a Laveno-Mombello, con la partecipazione di rappresentanti di Legambiente. Emilio Bianco, portavoce di Goletta dei Laghi, ha ribadito l’appello per migliorare lo stato di salute del lago Maggiore, sottolineando la necessità di misure efficaci e strutturali per tutelare l’ecosistema lacustre e la salute della popolazione.

Valentina Minazzi, coordinatrice dei circoli Legambiente della provincia di Varese, ha evidenziato la costante presenza di criticità nei campionamenti, sottolineando la necessità di affrontare le situazioni problematiche con azioni concrete. In particolare, si è augurata che l’esempio positivo del prelievo a Luino possa essere seguito per risolvere altre criticità.

La Legge Galli, che compie trent’anni quest’anno, ha rivoluzionato l’organizzazione del servizio idrico integrato in Italia, ma la depurazione resta uno dei nodi critici nel nostro Paese. Legambiente continua a monitorare attentamente i punti critici lungo le sponde dei laghi, individuando le principali fonti di contaminazione batterica e lavorando per porre rimedio all’inquinamento.

Il monitoraggio scientifico di Goletta dei Laghi coinvolge tecnici, volontari e volontarie che prelevano campioni per le analisi microbiologiche. L’obiettivo non è sostituire i controlli ufficiali, ma individuare le criticità nei sistemi depurativi per garantire la salute dei laghi e delle persone che li frequentano. Le foci di fiumi e torrenti, gli scarichi e i canali lungo le sponde sono i principali veicoli di contaminazione batterica, che deve essere contrastata con interventi mirati e tempestivi.

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