Terreni allagati, raccolti compromessi, cronoprogramma saltato: la cronaca di un’estate da dimenticare per le province del settentrione lombardo. Le recenti piogge torrenziali hanno provocato danni ingenti alle coltivazioni agricole, con campi alluvionati e coltivazioni compromesse. La situazione è particolarmente critica nella zona rivierasca del lago Maggiore, dove si è registrata una vera e propria alluvione nelle campagne.
Le aziende agricole della zona, come la Società Bergamaschi e i terreni di Giacomo Vinoni, sono state duramente colpite dalla furia delle acque, con danni che ammontano a decine di migliaia di euro per ogni impresa colpita. I campi di mais sono stati allagati a poche ore dalla fine delle semine, compromettendo la raccolta. Anche il raccolto di erba medica è andato perduto, con campi invasi dall’acqua in modo mai visto prima.
La situazione si aggrava ulteriormente con l’uscita dagli argini del torrente Bevera, che richiede urgenti interventi di pulizia dell’alveo. Tuttavia, ottenere tali interventi sembra quasi impossibile, mettendo a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole della zona.
L’anno 2024 sembra confermare la tendenza di un clima sempre più estremo, dopo un 2023 caratterizzato da numerosi eventi meteorologici estremi lungo la Penisola. Il presidente di Coldiretti Varese, Pietro Luca Colombo, sottolinea come il settentrione lombardo sia tra le aree più colpite da eventi disastrosi, mettendo in pericolo la sopravvivenza delle aziende agricole.
A livello globale, l’anno scorso è stato il più caldo mai registrato, con una temperatura media di 1,45 gradi centigradi sopra i livelli pre-industriali. La situazione mette in luce l’urgenza di adottare misure concrete per contrastare i cambiamenti climatici e proteggere le colture agricole da eventi meteorologici sempre più intensi e imprevedibili.