Il processo che ha coinvolto l’ex sindaco di Legnano Gianbattista Fratus, il suo vice Maurizio Cozzi e l’ex assessora alle Opere pubbliche Chiara Lazzarini ha finalmente visto la luce. Dopo essere stati arrestati nel maggio del 2019 a seguito dell’inchiesta “Piazza Pulita”, i tre imputati sono stati assolti da ogni accusa dalla seconda Corte d’Appello di Milano il 19 gennaio scorso. Le motivazioni di questa decisione sono state depositate e comprendono una trentina di pagine.
La sentenza della Corte d’Appello ha azzerato la condanna emessa dal Tribunale di Busto Arsizio, che aveva condannato l’ex sindaco Fratus a due anni e due mesi (con pena sospesa), il suo vice Cozzi a due anni e l’ex assessora Lazzarini a un anno e tre mesi. Le accuse riguardavano presunte turbative d’asta e corruzione elettorale.
Le assoluzioni in appello sono state emesse con formula piena per le ipotesi di turbamento delle procedure relative agli incarichi di consulente di Europa Service, direttore generale di Amga e dirigente dello sviluppo organizzativo del Comune di Legnano. Per altre accuse, come la turbativa di gara per l’affidamento dell’incarico di direttore artistico e la presunta corruzione elettorale, è stata pronunciata l’assoluzione per insufficienza di prova.
La Procura Generale ha sostenuto l’assoluzione dei tre imputati basandosi su un orientamento giurisprudenziale della Corte di Cassazione secondo il quale, in assenza di gara pubblica, non può esserci il reato di turbativa. I difensori hanno presentato corposi atti di impugnazione che hanno supportato questa tesi.
In conclusione, l’assoluzione di Fratus, Cozzi e Lazzarini da tutte le accuse di turbativa è stata una decisione importante che ha sancito la fine di un lungo e complesso processo giudiziario.