Un grave inquinamento dell’acquedotto di Sondrio lo scorso luglio ha portato alla chiusura delle indagini da parte del procuratore della Repubblica Piero Basilone. La causa di questo incidente è stata individuata nel deposito di letame da parte di un allevatore vicino a un’area di pascolo in località Alpe Morscenzo, nel comune di Castione Andevenno, non lontano da una fonte di captazione.

Secondo quanto dichiarato dal procuratore, l’omessa delimitazione e protezione delle sorgenti da parte di Secam, la società che gestisce il servizio idrico integrato, e del comune di Castione Andevenno sono state le principali cause dell’inquinamento dell’acquedotto. Dopo l’accaduto, il sindaco di Sondrio ha emesso un’ordinanza che vietava il consumo dell’acqua erogata dal servizio idrico.

Attualmente la Procura ha concluso le indagini nei confronti dei vertici di Secam, dell’allevatore e del comune di Castione, e ora si attende la presentazione delle memorie difensive. Questo episodio mette in luce l’importanza di una corretta gestione delle risorse idriche e della tutela dell’ambiente, affinché situazioni simili possano essere evitate in futuro.

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