Nella mattina di mercoledì 17 luglio, è stato finalmente attuato lo sgombero del palazzo di via Torino otto a Gallarate, che è stato al centro di una vicenda surreale di debiti accumulati dalle grandi società proprietarie della maggior parte degli appartamenti e di occupanti abusivi che si sono insediati nel frattempo.

Le operazioni preliminari della scorsa settimana avevano identificato la presenza di 55 persone all’interno dello stabile, compresi alcuni bambini. Lo sgombero, coordinato dal Commissariato di pubblica sicurezza, ha visto la partecipazione della Polizia Locale, della Polizia di Stato con reparto mobile da Milano, dei carabinieri e dei vigili del fuoco.

La protezione civile di Gallarate ha fornito supporto per la chiusura delle strade circostanti, incluso un tratto di via Torino e alcune vie limitrofe, compresa quella di fronte al museo Maga. Il sindaco Andrea Cassani e l’assessore alla Polizia Locale Dall’Igna hanno presenziato all’operazione, insieme agli operatori della Croce Rossa per assistere le persone sgomberate, che vivevano in un palazzo con gravi carenze igienico-sanitarie.

L’assenza di energia elettrica nelle parti comuni, la fogna rotta che creava pozzanghere di liquami nell’interrato e le esalazioni in superficie sono tra i motivi che hanno portato il Comune a emettere l’ordinanza di sgombero lo scorso novembre. Negli ultimi tempi, mentre la rete fognaria si deteriorava ulteriormente, erano stati aperti passaggi che scaricavano i liquami dai piani alti nel cortile interno dell’edificio.

Nonostante la contestazione di alcuni abitanti, l’ordinanza è stata confermata e infine attuata, portando allo sgombero di oggi. La situazione critica e insalubre in cui versava il palazzo ha reso necessaria questa drastica misura per garantire la sicurezza e il benessere delle persone coinvolte.

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