Il commercio di auto di lusso è stato al centro di un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Varese, che ha portato all’arresto di due amministratori di società e al sequestro di 7,6 milioni di euro. L’operazione, denominata “easy car”, ha permesso di scoprire un giro fraudolento nel settore della commercializzazione di autovetture di lusso, coinvolgendo società italiane, tedesche, ceche e sammarinesi.

Le indagini hanno rivelato che centinaia di veicoli venivano fittiziamente ceduti in altri paesi europei, per poi fare ritorno in Italia senza essere stati mai immatricolati all’estero. Grazie a una procedura artificiosa, i veicoli venivano re-immatricolati in Italia, evitando il pagamento dell’IVA dovuta per l’importazione. Questo escamotage permetteva agli indagati di eludere l’Agenzia delle Entrate e di non versare l’IVA dovuta.

Dopo un primo intervento a febbraio, le indagini hanno portato all’emissione di un provvedimento di sequestro preventivo e alla misura cautelare degli arresti domiciliari per i due principali indagati. Complessivamente, sono state emesse circa 20 milioni di euro di fatture per operazioni inesistenti e coinvolte circa 1.500 auto di lusso.

L’operazione ha coinvolto 17 persone fisiche e 7 persone giuridiche, con il sequestro di 428 rapporti bancari e finanziari, 28 immobili, 65 terreni e 20 autovetture. L’EPPO, Procura europea, ha confermato la pericolosità della frode anche per gli interessi finanziari dell’Unione Europea, confermando così l’importanza di combattere il commercio illegale di auto di lusso.

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