Il 52enne operaio Marco Oldrati, originario di San Paolo D’Argon, ha perso la vita sul lavoro il 8 maggio 2021 a Tradate, precipitando da circa cinque metri di altezza durante dei lavori di riqualificazione del centro commerciale “La Fornace”. Dopo tre anni dalla sua tragica morte, la Corte d’Appello di Milano ha confermato la sentenza di non luogo a procedere emessa in primo grado, assolvendo i cinque imputati coinvolti nell’incidente.

I familiari di Marco Oldrati, attraverso il consulente Riccardo Rigonat di Giesse Risarcimento Danni, hanno espresso delusione per la decisione della Corte. Rigonat ha sottolineato che, nonostante il capo cantiere sia stato condannato penalmente per patteggiamento, resta l’amarezza per il fatto che gli altri imputati siano stati assolti. L’avvocato ha dichiarato che stanno agendo in ambito civilistico per ottenere un giusto risarcimento per la morte di Marco, definita come “ennesima quanto assurda morte in cantiere”.

Il giorno dell’incidente, Marco stava utilizzando una carotatrice per forare una trave di cemento armato a cinque metri da terra. Per eseguire il lavoro a quell’altezza, si trovava all’interno di un contenitore in rete metallica posizionato su un sollevatore. Dopo circa due ore di lavoro, il contenitore è improvvisamente crollato a terra con lui dentro, causandone la morte istantanea a causa delle gravissime lesioni riportate nell’impatto.

La morte di Marco Oldrati è un’ennesima testimonianza delle tragiche conseguenze degli incidenti sul lavoro e della necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza nei cantieri. Speriamo che la giustizia possa fare il suo corso e che i familiari di Marco possano ottenere il risarcimento che meritano per questa perdita così dolorosa.

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