Un agguato per il controllo della piazza di spaccio: questo sembra essere il motivo che ha portato al ferimento di una donna nigeriana con l’intento di ucciderla.

Nel pomeriggio del 7 aprile scorso, nei pressi dell’area boschiva del Parco Pineta di Tradate, la vittima, che occasionalmente si prostituiva in quella zona, ha avuto una discussione accesa con due uomini italiani che erano fiancheggiatori di un gruppo di pusher magrebini che si occupavano dello spaccio di droga nella zona.

I due italiani, infastiditi dalla presenza della donna nella vicina piazza di spaccio, si sono rivolti ai due pusher di origine magrebina che, usciti dall’area boschiva, hanno minacciato di morte la vittima intimandole di lasciare la zona. Mentre la donna stava salendo sull’auto di un cliente, è stata colpita da un colpo di arma da fuoco all’addome.

La vittima è riuscita a chiedere aiuto a un’altra donna, connazionale, che si trovava poco più avanti ad aspettare dei clienti.

Durante le indagini, è emerso che il ragazzo marocchino di 22 anni, insieme ai due italiani e a una donna italiana di 26 anni, detenevano marijuana, hashish, cocaina ed eroina che vendevano ai loro clienti. Per questo motivo, sono stati accusati anche di detenzione ai fini di spaccio di droga.

Il caso di Tradate dimostra ancora una volta quanto questi gruppi di spacciatori siano disposti a fare per controllare il territorio. Le indagini sono ancora in corso e si sta cercando di identificare un secondo uomo di origine magrebina coinvolto nella vicenda. La posizione degli indagati è chiaramente al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che dovrà definire in sede processuale le responsabilità penali.

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