Nella provincia di Mantova è in corso una ricerca sulla fauna selvatica che utilizza i droni, dimostrando un’efficacia notevole nel sorvolare territori difficilmente raggiungibili da uomini e mezzi tradizionali.

Il progetto, avviato nel mese di giugno, vede l’utilizzo di droni di ultima generazione equipaggiati con telecamere termiche per il monitoraggio della fauna selvatica. Questa iniziativa, promossa dal nucleo Ittico venatorio della Polizia Provinciale in collaborazione con esperti del settore, rappresenta un importante passo avanti nella ricerca e gestione della fauna selvatica, soprattutto nelle aree più inaccessibili.

I droni hanno effettuato voli notturni lungo le golene dei fiumi Po e Oglio, guidati da operatori specializzati e certificati. La raccolta dei dati, monitorata in tempo reale da una stazione di controllo mobile, ha permesso un’analisi approfondita delle popolazioni animali, consentendo di censire e geolocalizzare gli esemplari osservati.

Il Vice Presidente della Provincia di Mantova, Massimiliano Gazzani, ha dichiarato che l’utilizzo dei droni è particolarmente importante nell’emergenza della peste suina africana, permettendo di individuare gli esemplari di cinghiale e coordinare le operazioni sul campo in modo più efficace.

Durante le operazioni, sono stati avvistati diversi esemplari di ungulati, consentendo interventi mirati per la loro cattura. Questa sperimentazione non solo ha dimostrato l’utilità dei droni nella gestione della fauna selvatica, ma ha anche aperto la strada a future applicazioni nella sorveglianza ambientale.

In linea con le raccomandazioni della Regione Lombardia, che incoraggia l’adozione di tecnologie avanzate per il controllo faunistico, si prevede che tali sperimentazioni vengano ripetute regolarmente. Questa iniziativa rappresenta un esempio di come la tecnologia possa contribuire significativamente alla protezione e gestione degli ecosistemi locali.

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