Il ritorno dell’inquinamento da ozono in Lombardia è una realtà preoccupante, favorita dalle alte temperature e dalle condizioni meteorologiche stabili. Oltre al clima, le principali cause di questo fenomeno sono i trasporti su strada, l’agricoltura e l’uso di solventi. I livelli rilevati negli ultimi giorni nella provincia di Mantova sono allarmanti, con valori che superano la soglia di 120 microgrammi per metro cubo.

L’ozono, gas responsabile dello smog fotochimico, viene prodotto da reazioni chimiche innescate dall’intensa radiazione solare. Questo inquinamento atmosferico ha una maggiore incidenza nelle ore pomeridiane, per poi diminuire durante la notte. Le stazioni di rilevamento di ARPA Lombardia hanno registrato livelli molto alti di ozono, soprattutto nelle zone prealpine.

Le situazioni più critiche si verificano nelle aree vicine alle montagne, dove i livelli di ozono superano ampiamente il valore guida di 120 microgrammi per metro cubo. L’inquinamento da ozono può causare danni alla salute umana e alla vegetazione, soprattutto nelle zone prealpine e montane.

Le cause di questo inquinamento vanno ricercate principalmente nell’industria, nei trasporti su strada e nell’agricoltura. Ogni anno, la Lombardia emette quasi 400.000 tonnellate di gas inquinanti precursori dell’ozono, un dato allarmante che richiede interventi immediati per migliorare la qualità dell’aria.

Per contrastare gli effetti dell’ozono sulla salute, è consigliabile evitare le attività all’aria aperta nelle ore di maggiore insolazione e seguire una dieta ricca di antiossidanti. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito di ARPA Lombardia.

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