Un sessantenne bergamasco è stato arrestato dalla Polizia di Stato in seguito a un’indagine che ha portato alla luce il suo coinvolgimento nella diffusione di materiale pedopornografico su piattaforme cloud. Le segnalazioni sono giunte da un’organizzazione statunitense e sono state approfondite dal Centro operativo per la Sicurezza cibernetica di Milano in collaborazione con la Sezione di Bergamo e la Procura di Brescia.

Durante la perquisizione domiciliare e informatica, sono stati individuati più di mille file pedopornografici archiviati sul computer e su due piattaforme cloud. Grazie a un’analisi delle connessioni internet utilizzate per caricare i file, la polizia è riuscita a risalire all’uomo e ad arrestarlo.

I dispositivi informatici e gli spazi cloud sequestrati saranno sottoposti a ulteriori analisi forensi per contribuire agli sforzi investigativi finalizzati all’identificazione delle vittime. La Polizia postale lavora costantemente per monitorare la rete Internet e analizzare le segnalazioni dei cittadini al fine di contrastare efficacemente questo tipo di reati.

L’uomo è attualmente in custodia e dovrà rispondere delle accuse a lui rivolte. La polizia continuerà a lavorare per garantire la sicurezza dei bambini e per perseguire coloro che si rendono responsabili di atti così gravi e riprovevoli.

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