Domani, sabato 20 luglio, alle 15 in piazza Vittorio Veneto a Bergamo si terrà una manifestazione importante contro il caporalato, lo sfruttamento e il lavoro illegale. A organizzare questa protesta è la comunità Sikh di Bergamo, che ha deciso di scendere in piazza dopo i tragici fatti accaduti a Latina e la morte di Singh Satnam a causa di un grave infortunio sul lavoro e del mancato soccorso da parte del datore di lavoro.

Non solo la comunità Sikh sarà presente, ma anche il coordinamento territoriale della Uil Lombardia, la Uila di Bergamo, la Cisl e la Fai Cisl di Bergamo hanno deciso di aderire a questa manifestazione. I sindacalisti sono molto chiari nel condannare la situazione attuale e chiedono un cambiamento urgente. È inconcepibile che in un paese come l’Italia, con un grande fabbisogno di manodopera, sia così difficile regolarizzare la propria situazione lavorativa.

Il sindacato chiede che la Legge 199, che è stata una conquista importante per la dignità dei lavoratori, venga rispettata e che vengano messe in atto tutte le azioni previste da questa legge. È necessario un confronto con le istituzioni e il governo per mettere fine all’illegalità e allo sfruttamento nel settore dell’agroindustria.

Anche la Cisl e la Fai Cisl di Bergamo hanno deciso di partecipare alla manifestazione, per trasformare la protesta in azione concreta e solidarietà. È importante che la rabbia e la protesta si trasformino in un cambiamento reale per garantire la dignità e la sicurezza sul lavoro. La morte di Singh Satnam non deve essere vana, ma deve essere un punto di svolta per mettere fine alla brutalità di un sistema che non rispetta la dignità dei lavoratori.

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