Quasi un anno fa, il sottosegretario all’Interno era a Pavia per discutere di sicurezza. Ieri, Nicola Molteni è tornato in occasione dell’avvio della sperimentazione del taser da parte della polizia locale di Pavia, la prima in Lombardia ad utilizzare questo dispositivo “non letale”. L’assessore alla Polizia locale e alla Sicurezza, Pietro Trivi, ha dichiarato: “Abbiamo formato 12 agenti e 2 istruttori sull’uso del taser, che non è uno strumento di offesa ma serve a tutelare gli agenti. In passato, gli agenti potevano trovarsi in difficoltà in situazioni in cui non potevano utilizzare l’arma per calmare gli animi. Il taser, invece, con il suo rumore incute timore e può essere un deterrente sufficiente”.

Il sottosegretario ha definito l’evento di ieri come un “momento storico per la polizia locale”. Ha poi aggiunto: “Seguo l’introduzione del taser dal 2014 e ritengo che abbia un’utilità straordinaria come deterrente e a tutela dell’incolumità. Inizialmente utilizzato da carabinieri, polizia e guardia di finanza, la sperimentazione è iniziata nel luglio 2018 e l’introduzione effettiva nel marzo 2022. I risultati ottenuti in questi due anni sono stati straordinari”.

Secondo il sottosegretario, il taser non è uno strumento di offesa ma di difesa, che favorisce la sicurezza senza incitare alla violenza. “Il taser ha dimostrato la sua efficacia come deterrente a tutela delle forze di polizia. Alcuni Comuni virtuosi che hanno una visione integrata della sicurezza hanno deciso di dotare i propri agenti di strumenti utili. Pavia diventa così un laboratorio di sicurezza integrata e partecipata”.

Nel frattempo, il Viminale si impegna ad assicurare al territorio organici, risorse e un impianto normativo che consentano di mantenere sempre alta la pubblica sicurezza integrata attraverso un percorso efficace.

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