Un tragico incidente sul luogo di lavoro ha portato alla morte di Mahmoud Abou Soliman, un mungitore egiziano di 53 anni, noto come “Mimmo”. Il 30 novembre 2016, un toro lo ha caricato all’interno della cascina Podere Castello a San Martino in Strada, causandogli gravi ferite che lo hanno condotto alla morte all’ospedale Maggiore di Lodi.

Dopo un lungo processo, la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza definitiva che condanna il datore di lavoro di Abou Soliman per omicidio colposo, infliggendogli una pena di otto mesi di carcere. La difesa aveva cercato di sostenere che l’incidente avrebbe potuto essere evitato con una recinzione migliore e che il dipendente avrebbe agito contro le direttive, ma la Corte ha respinto tali argomentazioni.

Gli inquirenti hanno scoperto diverse irregolarità sul luogo di lavoro, tra cui l’assenza di vie di fuga adeguate, mancanza di formazione per la sicurezza dei lavoratori e violazioni delle normative antinfortunistiche. Il veterinario aveva anche avvertito il datore di lavoro del comportamento violento del toro, ma i suoi avvertimenti erano stati ignorati.

Questo tragico incidente sottolinea l’importanza delle misure di sicurezza sul luogo di lavoro e la necessità di rispettare scrupolosamente le normative per prevenire incidenti fatali. La condanna del datore di lavoro di Abou Soliman serve da monito per tutti coloro che gestiscono aziende agricole o luoghi di lavoro simili, evidenziando la responsabilità che hanno nei confronti dei propri dipendenti.

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