Mario Giliberti, un giovane meridionale emigrato a Torino negli anni ’50, trovò lavoro alla Fiat e si stabilì nella città industriale. Tuttavia, il suo sogno di una vita migliore fu interrotto il 25 febbraio 1958, quando fu trovato assassinato nel suo piccolo appartamento.

La scoperta del corpo di Mario Giliberti scosse la comunità torinese dell’epoca. Il giovane, descritto come educato e riservato, era stato vittima di diciotto coltellate al petto. Accanto al suo corpo senza vita fu rinvenuto un biglietto con la scritta enigmatica “Troverete l’ASSINO”, lasciando intravedere un messaggio dell’assassino.

Le indagini portarono alla luce una serie di elementi misteriosi, tra cui una telefonata anonima alla redazione di un giornale locale e una lettera criptica inviata alla stampa. Il misterioso assassino, autoproclamatosi “Diabolich”, sembrava sfidare le forze dell’ordine e seminare il terrore nella città.

Uno dei principali sospettati fu Aldo Cugini, un amico di Mario con cui aveva servito nell’esercito. Nonostante le prove contro di lui, Cugini fu assolto nel 1960 per mancanza di prove concrete.

Il caso di Mario Giliberti rimane irrisolto, ma ha lasciato un’eredità duratura. La figura di “Diabolich” ispirò la creazione del celebre personaggio dei fumetti Diabolik e influenzò la cultura popolare anche al di fuori dell’Italia. La speranza è che un giorno la verità su questo tragico omicidio venga finalmente alla luce, rendendo giustizia a Mario Giliberti e portando pace alla sua memoria.

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