Durante le mie vacanze estive in montagna a Gromo, in Val Seriana, ho avuto l’opportunità di fare una scoperta sorprendente sotto i gradini del mio giardino: una tana di rospi. Questa inaspettata presenza ha suscitato curiosità tra i residenti e ha riportato alla luce antichi ricordi d’infanzia legati a questo affascinante anfibio.
Parlando con i miei vicini, ho scoperto che è comune trovare i rospi frequentare i giardini per la deposizione delle uova e la nascita dei girini durante il periodo primaverile. Questa osservazione mi ha spinto a documentarmi ulteriormente sulla vita di questo anfibio così comune ma straordinario.
Il rospo comune, con il nome scientifico Bufo bufo, è un anfibio diffuso in tutta l’Italia continentale e peninsulare, che vive in vari habitat, dai boschi umidi ai prati e ai giardini urbani. Gli adulti hanno un aspetto caratteristico, con un grosso capo appiattito e una colorazione dorsale tendente al marrone e all’ocra.
Questo animale è attivo prevalentemente di notte e durante la stagione riproduttiva, che va da febbraio a marzo, migra verso i siti di deposizione delle uova. Durante l’accoppiamento, il maschio ingroppa la femmina e quest’ultima depone migliaia di uova in acqua, che poi si schiudono dando vita ai girini.
Il rospo comune ha un mezzo di difesa particolare: la secrezione prodotta dalle ghiandole sulla pelle, contenente una tossina chiamata bufagina, che scoraggia i predatori. Nonostante ciò, questa specie non è a rischio di estinzione grazie alla sua ampia distribuzione.
Questa scoperta mi ha riportato indietro nel tempo, quando da bambini catturavamo i rospi e giocavamo con loro. La presenza di questa famigliola di rospi nel mio giardino ha riportato alla luce quei giochi e quell’habitat di un tempo che fu, regalandoci un’occasione unica di osservare da vicino la vita di questi affascinanti anfibi.