Il caso dell’omicidio di Anis Hasnaoui a Mortara ha scosso profondamente la comunità locale e ha portato alla condanna a tre ergastoli per i tre aggressori coinvolti. La sentenza è stata emessa a maggio dalla corte d’assise presieduta dalla magistrata Elena Stoppini, che ha definito l’omicidio come un atto di estrema crudeltà e ferocia.
La vicenda ha avuto inizio la sera del 22 novembre 2022, quando Anis e i tre aggressori erano ospiti di una coppia di italiani. Durante la serata, che era caratterizzata da birre e droga, è scoppiato un litigio che ha portato alla violenta aggressione nei confronti di Anis. I tre aggressori hanno trascinato la vittima fuori di casa e l’hanno picchiata per ben 17 minuti, colpendola ripetutamente con calci e anche con coltellate non profonde.
Successivamente, i tre aggressori hanno portato Anis in aperta campagna vicino ad un corso d’acqua, dove lo hanno gettato e continuato a colpirlo con pietre. Dopo averlo abbandonato, hanno chiamato i soccorsi, ma purtroppo la vittima è deceduta due giorni dopo al San Matteo di Pavia.
I tre aggressori, cittadini marocchini attivi nello spaccio di droga nella zona di Mortara, sono stati arrestati dai carabinieri e condannati a tre ergastoli per omicidio volontario aggravato. La presidente della corte d’assise ha definito il crimine come di eccezionale gravità, sia per il movente che per la crudeltà mostrata nei confronti della vittima.
La sentenza potrebbe essere appellata dai difensori dei condannati, ma al momento i tre rimarranno in carcere per il resto della loro vita. L’episodio ha evidenziato la brutalità e l’insensibilità di cui gli aggressori hanno dato prova di fronte alle suppliche di Anis, dimostrando una totale mancanza di umanità.