Un imprenditore di Orzinuovi, Alberto Giovannini, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e indebita percezione di finanziamenti bancari per un totale di 2,182 milioni di euro. La sua start-up nel campo della produzione di gelati, con più di 50 gusti e macchine innovative, ha attirato l’attenzione di investitori privati e istituti bancari che hanno creduto nei presunti aumenti di capitale della società, ma che si sono rivelati fittizi.

Gli uomini della guardia di finanza di Cremona, coordinati dal sostituto procuratore Andrea Figoni, hanno indagato su Giovannini e altri coinvolti nel caso. Il processo si aprirà il prossimo 26 novembre per la moglie di Giovannini e un ex socio residente ad Alessandria. Altri imputati hanno già patteggiato o hanno visto stralciata la loro posizione.

La Argonice, la società gestita da Giovannini, è stata messa in piedi nel 2016 e portata al fallimento nel 2022. Il 57enne avrebbe coinvolto risparmiatori privati promettendo facili guadagni legati alla sottoscrizione di un prestito obbligazionario, ma molti di loro non hanno mai visto restituite le somme investite. I finanzieri hanno scoperto che i finanziamenti ottenuti da Giovannini erano stati utilizzati in modo fraudolento, gonfiando gli aumenti di capitale e falsificando le poste di bilancio.

Inoltre, si è scoperto che parte dei soldi ottenuti sono stati trasferiti in un’altra società gestita da Giovannini, la EV04, attiva nel commercio via internet di autoveicoli nuovi ed usati. L’imprenditore è attualmente ai domiciliari in attesa del processo che lo vedrà difeso dall’avvocato Franco Antonioli. La vicenda ha destato scalpore nella comunità imprenditoriale locale e ha messo in luce l’importanza della trasparenza e della correttezza nel mondo degli affari.

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